LA GRAFOLOGIA

età evolutiva

Applicazioni della grafologia in età evolutiva

La grafologia studia l’essere umano nella sua totalità ed è particolarmente utile nell’età evolutiva quando la personalità del ragazzo si va strutturando. L’esame del disegno e perfino dello scarabocchio, oltre che della scrittura, consente al grafologo di conoscere precocemente aspetti del carattere del bambino, eventuali problemi affettivi, difficoltà nella rappresentazione spaziale, ritardi nello sviluppo della motricità fine. Il grafologo ha la possibilità rara di poter lavorare e approfondire la conoscenza della personalità del bambino senza che sia necessaria la sua presenza, il che è un gran vantaggio nel caso di soggetti ansiosi che incontrano difficoltà a rapportarsi con gli estranei. Un altro dei principali vantaggi dell’indagine grafologica è la possibilità di operare retroattivamente sulla personalità e sul suo sviluppo studiando i grafismi degli anni precedenti quando ancora il comportamento del bambino era apparentemente normale ma il problema era già presente. L’esame ripetuto nel tempo del grafismo permette di seguire lo sviluppo diacronico della personalità, la sua maturazione e le sue eventuali turbe. La grafologia dà un valido contributo alla psicologia dell’età evolutiva poiché permette di studiare con metodo statistico un gran numero di soggetti, infatti le tappe dell’evoluzione della scrittura, la presenza di alcuni segni grafologici a determinate età, la presenza o persistenza di difficoltà grafomotorie sono in stretto rapporto con le caratteristiche legate all’età e al sesso. La grafologia inoltre consente di eseguire un dèpistage di gruppo utile nella prevenzione del disagio o quando si formano le classi, o si compiono indagini preliminari su alunni di classi prime.

Grafologia e pedagogia

La grafologia può essere utilizzata per formare classi equilibrate allo scopo di favorire un rapporto ottimale tra gli alunni ed una facile e reciproca integrazione, poiché un numero eccessivo di bambini troppo vivaci impedisce una normale attività didattica così come la rende difficile un eccessivo numero di soggetti inibiti o apatici. Attraverso l’esame grafologico è possibile formare dei gruppi didattici validi , in ognuno dei quali sia presente un giusto numero di soggetti diversi, dai ragazzi “leaders”, che fungono da catalizzatori del gruppo, a quelli più demotivati o eccessivamente irrequieti che non devono assolutamente essere raggruppati insieme. E’ da tenere presente che i ragazzi demotivati diventano facilmente irrequieti o peggio aggressivi, mentre quelli apparentemente tranquilli e sereni hanno in effetti grossi problemi e difficoltà relazionali. La grafologia in questo senso, permettendo una migliore conoscenza delle singole caratteristiche, dei problemi e delle potenzialità di ognuno, favorisce un intervento dell’insegnante più mirato e utile per colmare le lacune e risolvere i problemi che impediscono un’armonica maturazione dell’alunno, il che è particolarmente utile in caso di ragazzi difficili e portatori di handicap che possono essere aiutati ad inserirsi nella scuola e nel gruppo con tempestivi interventi di recupero e sostegno. L’analisi grafologica di scrittura e disegni consente l’identificazione delle difficoltà che impediscono la piena utilizzazione delle potenzialità di ognuno, nella fattispecie scarsa autostima, insicurezza, problemi affettivi, difficoltà relazionali, e, favorendo la conoscenza dell’intera personalità, aiuta a potenziare la creatività e a prevenire l’instaurarsi di circoli viziosi che portano alla perdita di autostima e alla progressiva demotivazione. L’analisi grafica del disegno nel periodo della scuola materna permette di individuare inoltre quei soggetti che potranno avere difficoltà nell’apprendimento della lettura consentendo di prevenire il problema. Un controllo costante della scrittura degli studenti permette di verificare l’andamento didattico della classe e la validità dei metodi di insegnamento adottati e inoltre porta l’insegnante ad una migliore conoscenza anche di se stesso, oltre che dei suoi alunni, chiarendo così le dinamiche relazionali e le cause di eventuali attriti, infatti alcune disgrafie, dette reattive, sono conseguenza di difficoltà di rapporto tra docente e alunno, il quale può scaricare le proprie tensioni sulla scrittura rendendola illeggibile. Inoltre un controllo costante della scrittura degli alunni permette di verificare l’andamento didattico della classe e i metodi di insegnamento adottati.

Grafologia e prevenzione del disagio

Dando per scontato che la migliore prevenzione consiste in un’azione sinergica di educazione che coinvolga contemporaneamente scuola ,famiglia, centri culturali e ricreativi e mass-media, è utile tener presente che l’analisi grafologica può essere essenziale per evidenziare dei casi in cui il disagio giovanile può generare difficoltà di rapporti e perfino violenza, consentendo poi con adeguati interventi la maturazione della personalità, l’uso delle proprie potenzialità, un’ adeguata scolarizzazione e un buon inserimento nell’ambiente in cui il soggetto si trova. La prevenzione può essere strutturata su tre livelli: a) situazioni di rischio ipotetico (prevedono interventi educativi nell’ambito della scuola e della famiglia);b) sintomi di allarme (prevedono terapie rieducative e ricostruttive della personalità tese ad abbassare il livello di stress e le possibilità di crisi); c) situazioni negative già in atto (prevedono interventi su soggetti che hanno già strutturato un comportamento sociale negativo e tendono a ripristinare un minimo di funzionalità). In ambito scolastico per prevenire il disagio giovanile sarebbe buona norma seguire le cosiddette dieci regole d’oro: essere motivati per motivare, essere adulti buoni, credere nella positività dell’allievo, avere sempre chiaro in mente quello che si vuol fare, mantenere un comportamento rispettoso verso gli alunni, creare un gruppo di lavoro affiatato docente-alunno e alunno-alunno, offrire una visione ottimistica del futuro, evitare lamentazioni, autocommiserazioni e recriminazioni, aumentare il livello di comunicazione con l’espressione dei sentimenti e stabilire sempre un contatto formativo. L’ analisi grafologica mette in luce i tratti positivi della personalità del ragazzo e nel contempo quelli che causano attriti e incompatibilità all’interno della famiglia, della scuola o del gruppo, evidenzia le potenzialità e gli aspetti da valorizzare per limitare i danni nelle situazioni di abbandono e in presenza di problemi psicologici. Anche in caso di dipendenza da droga o altre sostanze il grafologo può collaborare con altri specialisti, quali lo psicologo o lo psichiatra, per approfondire meglio la conoscenza della personalità del ragazzo e le sue potenzialità.

Scelta della mano scrivente

Poiché all’inizio delle scuole elementari numerosi bambini scrivono indifferentemente con entrambe le mani, si possono usare vari test per individuare la mano più abile, ma indubbiamente l’esame grafologico della scrittura vergata con ambedue le mani è il criterio più attendibile.

Rieducazione della scrittura

La grafologia in caso di rieducazione serve per conoscere il soggetto nell’atto di scrivere, seguire la sua evoluzione , individuare le tecniche e le attività espressive più adatte. La rieducazione della scrittura mira non solo all’eliminazione delle difficoltà grafomotorie del ragazzo ma anche all’acquisizione di una scrittura personale e a un riequilibrio di tutta la sua personalità. Per queste ragioni il grafologo rieducatore deve possedere una valida preparazione in campo psicologico poiché prima di correggere la scrittura bisogna conoscere a fondo l’io del ragazzo, i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue motivazioni e principalmente i suoi problemi interiori di cui le difficoltà ortografiche possono essere un sintomo. L’esame grafologico mette in evidenza le carenze, gli eventuali disturbi della personalità e gli aspetti positivi del carattere su cui si può far leva per il superamento delle difficoltà e su questa base di conoscenze è possibile organizzare un piano di rieducazione. Eliminare i sintomi senza conoscere il quadro generale è estremamente rischioso, inoltre l’intervento dovrebbe essere attuato quanto più precocemente possibile per evitare il peggioramento delle prestazioni e la perdita della motivazione. E’ da tenere presente l’utilità della rieducazione anche in soggetti affetti da malattie neurologiche.

Orientamento scolastico e professionale

La personalità del preadolescente non è ancora bene strutturata , i suoi interessi non sono stabili, la sua conoscenza di studi e professioni assolutamente incompleta e superficiale, in più da parte dei familiari giungono pressioni e sollecitazioni, i modelli proposti e imposti dalla società e dai mass-media contribuiscono a confondergli ulteriormente le idee e gli amici e gli insegnanti non aiutano certo a chiarirle . In questo quadro non proprio positivo il compito dell’orientatore è quello di aiutare il ragazzo a conoscersi, a valutare obiettivamente le proprie capacità e i propri limiti, a confrontare i desideri con la realtà di un determinato tipo di studio o di professione, tenendo presente anche che al giorno d’oggi è estremamente difficile trovare e conservare un lavoro che soddisfi in pieno le proprie aspirazioni, in poche parole l’esperto fa sì che il giovane possa conoscere se stesso, la realtà del lavoro e poi scegliere da sé senza farsi influenzare da altre persone. Il compito del grafologo è chiarire la natura delle motivazioni che spingono un ragazzo verso un determinato tipo di studio o di lavoro, ragion per cui deve conoscere le aspirazioni di chi chiede un’analisi per l’orientamento e il consiglio orientativo deve tenere conto di tutti i fattori che entrano in gioco nella scelta di un corso di studi o di una professione, cioè deve considerare la personalità del soggetto, le sue aspirazioni, i suoi interessi, le sue tendenze, le sue potenzialità, la sua capacità di adattamento, i suoi mezzi economici ed anche il fatto che alcuni fattori negativi presenti nell’età evolutiva possono anche agire da stimolo e trasformarsi in fattori positivi nel corso degli studi superiori. La grafologia consente di conoscere i tratti della personalità che favoriscono e quelli che ostacolano l’uso delle doti intellettive, cioè adattamento affettivo, applicazione, concentrazione, attenzione oppure all’opposto immaturità, dispersione, instabilità. Il quadro grafologico risulta completo e quindi più valido ai fini di un’analisi grafologica di orientamento quando il processo puberale del ragazzo ha raggiunto la sua conclusione per cui i successivi sviluppi della sua personalità si realizzano su una struttura di base già consolidata. La grafologia applicata all’orientamento professionale, quindi, ha la finalità di determinare, sulla base delle indicazioni che emergono dall’analisi della scrittura, se può esistere un rapporto di idoneità reciproco tra lo scrivente e un tipo di studio, una professione o un posto di lavoro. Dato il gran numero di fattori che devono essere presi in considerazione, l’analisi grafologica deve essere integrata con il colloquio, i test e la considerazione delle possibilità di lavoro che offre una determinata zona. Il consiglio grafologico non deve essere mai rigido, infatti ogni persona può adattarsi a una pluralità di professioni per cui un giudizio solo parzialmente positivo può mettere in evidenza quali sono i fattori negativi che il soggetto può cercare di superare.

Dinamiche familiari e piena formazione della personalità del bambino

Poiché la famiglia svolge un ruolo primario nella maturazione del bambino sul piano affettivo, emotivo, intellettivo e relazionale, l’analisi della produzione grafica di tutti i componenti può essere utile per approfondire la conoscenza delle dinamiche familiari, i rapporti tra i membri della famiglia e la formazione della personalità dei figli. Talvolta c’è una notevole resistenza da parte dei genitori circa l’intervento di specialisti quali il grafologo e lo psicologo poiché significa mettere in discussione se stessi e il proprio equilibrio, instabile e faticosamente raggiunto, ed in certi casi anche lo stesso ruolo di genitore e di educatore, il che comporta grande tatto e prudenza nella comunicazione dei risultati dell’analisi per evitare forme di rifiuto, colpevolizzazione o senso di disagio che potrebbero aumentare le difficoltà relazionali o il senso di inadeguatezza di fronte a problemi complessi.

Adozione e affidamento familiare

L’attuale legge 184/83 circa l’adozione pone come obiettivo primario la tutela del bambino adottato ed il magistrato può avvalersi dell’opera di specialisti di varie competenze, tra cui il grafologo, per approfondire le diverse problematiche psicologiche relative a entrambi i soggetti del rapporto. Inoltre, poiché la grafologia fornisce un’interpretazione in chiave psico-neuro-fisiologica della personalità, l’esame grafologico può essere di aiuto non solo al minore da adottare ed agli adulti adottanti, ma può anche fornire al magistrato un maggior numero di elementi di conoscenza che gli saranno utili sia per valutare i requisiti di adottabilità, che per seguire, ad adozione avvenuta, lo sviluppo dei rapporti tra il bambino adottato e i genitori adottivi. Lo stesso si può dire nel caso di affidamento temporaneo o definitivo di un bambino che, diversamente dal caso dell’adozione, possiede una famiglia naturale che però, per motivi vari, malattia o altro, non è in grado di provvedere al suo mantenimento e alla sua educazione.

La grafologia al servizio della scuola

L’analisi grafologica dell’età evolutiva non prende in esame solo la scrittura ma anche il disegno e lo scarabocchio, per cui si può utilizzare tutta la produzione grafica del bambino fin dal primo anno di vita, se vive in un ambiente stimolante, oppure dal suo ingresso nella scuola materna. La conoscenza della personalità di ogni bambino, con le sue capacità, l’eventuale presenza di problemi affettivi, le difficoltà nella socializzazione, i contrasti tra pulsioni diverse è lo scopo fondamentale dell’analisi grafologica onde poter intervenire al più presto possibile. Un’efficace azione di prevenzione è possibile solo con una conoscenza precoce ed approfondita delle possibilità, delle carenze, di eventuali ritardi di maturazione, dei problemi del bambino nonché dell’ambiente in cui vive e dei rapporti interpersonali all’interno della famiglia. Un’opera di prevenzione ed una opportuna educazione a cominciare dalla scuola materna eviterebbe a molti ragazzi il difficile e spiacevole impatto con la nuova realtà della scuola media a causa di gravi difficoltà nell’esprimersi, mancanza di motivazione nello studio, difficoltà di attenzione e di concentrazione, che creano un circolo vizioso in cui le difficoltà nel linguaggio e nell’apprendimento della scrittura causano disinteresse, mancanza di motivazione e fiducia nelle proprie capacità. Nei primi anni di vita è possibile solo l’esame dello scarabocchio, successivamente si può esaminare il disegno che per tutto il periodo delle scuole elementari integra l’esame della scrittura, mentre nel periodo delle scuole medie il disegno diviene meno significativo in quanto il ragazzo riesce ad esprimere in modo più efficace e soddisfacente il proprio pensiero col linguaggio. Nel periodo delle scuole elementari il disegno e la scrittura si integrano reciprocamente, infatti non offrono le stesse immagini della personalità ma sfaccettature diverse. L’esame della scrittura mette in luce le potenzialità del bambino, le sue possibilità intellettive, la capacità di socializzare, la presenza di ansia o di angoscia. L’esame del disegno evidenzia le difficoltà nei rapporti familiari, la presenza di carenze affettive, la svalorizzazione di sé,l’eventuali gelosie nei confronti dei fratelli ed altri problemi. In caso di problemi della personalità, difficoltà a livello motorio, grafomotorio, o del linguaggio, nella lettura o nell’apprendimento un intervento tempestivo evita l’aggravarsi dei problemi e di conseguenza l’instaurarsi di altre difficoltà a livello psicologico e scolastico. Il grafologo può fornire utili indicazioni, suggerire le modalità di intervento, valutare le possibilità di successo o di fallimento poichè la terapia ha un effetto anche sulla scrittura man mano che la personalità del ragazzo diviene più equilibrata e matura. La scelta della scuola più adatta è il mezzo migliore per evitare frustrazioni o mancanza di interesse negli studi ed anche in questa occasione la grafologia può essere un valido supporto per aiutare il ragazzo a trovare la strada più adatta per la sua personalità e le sue potenzialità evidenziando le sue tendenze, la sua capacità di adattamento e i fattori positivi e negativi di una determinata scelta. La grafologia può offrire il suo contributo per la prevenzione della dislessia, disturbo del linguaggio, dovuto ad alcuni aspetti della personalità quale l’angoscia, la mancanza di sicurezza, inibizione, difficoltà di rapporti con gli altri, che pregiudicano gravemente l’apprendimento della lettura e della scrittura. La conoscenza della personalità del dislessico sta alla base della terapia che deve iniziare al più presto per evitare l’instaurarsi di un circolo vizioso che porta ad un aggravamento della situazione anche scolastica. L’analisi grafologica in questo caso può iniziare già all’età di 4-5 anni poiché l’esame del disegno evidenzia già la difficoltà di riprodurre la figura umana e di riconoscere e riprodurre le figure geometriche. Anche nel caso della disgrafia, difficoltà nell’esecuzione della scrittura dal punto di vista morfologico, per intervenire proficuamente è necessario conoscere la personalità del ragazzo, gli eventuali problemi affettivi e relazionali, le sue capacità, la motivazione allo studio, l’ambiente in cui vive. e non aspettare che il tempo migliori la situazione poiché nella maggior parte dei casi si ottiene solo il peggioramento con gravi conseguenze sia a livello scolastico che dell’evoluzione della personalità. In presenza di difficoltà di apprendimento la grafologia permette di conoscere non solo le potenzialità del ragazzo ma principalmente i problemi affettivi e relazionali che stanno alla base dei suoi problemi scolastiche. L’esame grafologico può permettere anche di rilevare le cause che stanno a monte dei problemi di socializzazione infatti già lo scarabocchio e il disegno rivelano gli aspetti della personalità che possono influire negativamente nei rapporti con gli altri e compromettere il normale inserimento nell’ambiente scolastico. Anche quando le difficoltà del bambino sono causate da problemi affettivi già dall’ingresso nella scuola materna l’esame del disegno che presenta figure umane svalorizzate, l’assenza di colori ecc. può rappresentare un campanello d’allarme ed indicare la presenza di uno stato di difficoltà e di sofferenza in relazione spesso con carenze affettive e con una poco armoniosa maturazione della personalità. In molti casi l’analisi del disegno e dello scarabocchio permette di conoscere gli aspetti problematici della personalità del bambino affetto da malattie psicosomatiche :allergie, asma, cefalee, problemi dell’alimentazione (difficoltà nella crescita, anoressia, obesità ecc.) ed intervenire a livello psicologico in quanto la sola somministrazione di farmaci potrebbe far scomparire la malattia ma creare nel contempo una manifestazione diversa , tic nervosi o problemi psicologici.