LA GRAFOLOGIA

scolastico

Orientamento della personalità e grafologia scolastica

Secondo la definizione dell’ UNESCO orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire con gli studi e la professione relativamente alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice scopo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona umana. Secondo il vocabolario Zingarelli l’orientamento è il procedimento volto ad aiutare l’individuo verso forme di insegnamento o tipi di scuole e di professione più consone alle reali attitudini, capacità ed aspirazioni. La difficoltà di comprendere e valutare criticamente le proprie attitudini e capacità ed aspirazioni sta alla base di una concreta possibilità di autorealizzazione individuale e logicamente è un’impresa particolarmente ardua per un ragazzo che ha appena terminato la scuola media inferiore poichè sta in atto ancora il processo di sviluppo psico-fisico con tutte le sue esigenze, le sue difficoltà ,le sue incertezze, i suoi disagi, quindi proprio per le succitate difficoltà il contributo offerto dall’analisi grafologica è prezioso per raccordare, in termini non fantastici ma reali, la meta da conseguire con le effettive possibilità del singolo. Tra i fattori di incertezza di natura soggettiva la scarsa conoscenza di sé può tradursi in una sottovalutazione o una sopravvalutazione, in entrambi i casi il divario tra ciò che si pensa e la realtà può produrre disagio e frustrazione. In questa età adolescenziale la mancanza di realismo nei confronti dei propri interessi è una caratteristica quasi costante poiché per il ragazzo è difficile operare sia la selezione che l’approfondimento di interessi diversi e spesso contrastanti. A queste difficoltà si aggiunge una inadeguata o erronea conoscenza dei corsi di studio disponibili per cui il ragazzo viene portato ad idealizzare o escludere dei corsi di studio senza fondamento alcuno, oppure a sceglierne uno solo per imitazione verso un fratello o un amico, o al contrario è portato a scegliere per opposizione e differenziazione per affermare la propria identità autonoma e originale. Inoltre il ragazzo non è aiutato neanche nell’ambito della scuola dell’obbligo a fare una scelta adeguata alla sua realtà specifica, poiché il giudizio formulato dal corpo insegnanti è fondato quasi esclusivamente sui risultati scolastici conseguiti, né tantomeno dal contesto familiare in quanto molto spesso le pressioni familiari sono dettate da ragioni di prestigio, di elevazione sociale, o sono connesse al proseguimento di un’attività o di una professione familiare a prescindere dai desideri, dalle attitudini e dalle reali capacità del soggetto in questione. Talvolta l’ubicazione dell’edificio scolastico rispetto alla residenza dell’alunno complica maggiormente la situazione già problematica anche a causa della scarsa conoscenza delle attività lavorative a cui porta un certo tipo di studio. Le incertezze presenti al momento della scelta se non sono risolte attraverso un valutazione serena ed obiettiva dei vari aspetti o, peggio, se sono affrontate con superficialità, facilmente conducono ad errori madornali che talvolta possono avere conseguenze drammatiche per quanto assurde di cui gli insuccessi scolastici costituiscono se non la causa principale almeno l’elemento scatenante poiché il giudizio negativo emesso dai nuovi insegnanti viene interpretato come valutazione negativa che investe tutta la sua personalità. Nell’età adolescenziale, fase delicatissima della vita in cui l’approvazione o la disapprovazione degli altri assume un’importanza fondamentale, il soggetto è tanto più vulnerabile se l’integrazione nell’ambiente in generale e soprattutto in quello familiare e scolastico non risulta soddisfacente. E’ necessario tenere presente che il passaggio dal disagio al disadattamento e alla devianza è un pericolo reale, e che anche nei casi di relativo recupero il periodo “negativo” raramente viene visto come occasione di crescita e la bocciatura lascia delle cicatrici profonde in quanto ferita inferta all’orgoglio ed espressione di fallimento personale. Si ritiene valido un lavoro interdisciplinare condotto in èquipe in cui vari specialisti settoriali si occupino di esaminare la correlazione tra le tendenze dell’alunno, le sue capacità e competenze, la personalità, il profilo scolastico, le condizioni sociali, nonché le componenti ambientali. Compito del grafologo è definire il profilo della personalità attraverso le variabili intellettive e temperamentali proiettate nei grafismi, tenendo presenti i limiti dovuti proprio alla condizione di continua evoluzione della personalità dei soggetti in esame. Inoltre bisogna precisare che la scrittura è solo un’ espressione privilegiata nell’ambito delle diverse componenti espressive, ma non tutta l’espressione della personalità del singolo individuo. L’ orientamento dovrebbe mettere in grado il minore di scoprire se stesso e le proprie esigenze di realizzazione e scegliere da sé senza condizionamenti ma tenendo ben presente la realtà e accettando il rischio del nuovo.

La grafologia dell'orientamento professionale fra scuola e mondo del lavoro: realtà e prospettive

Il termine orientamento indica la risultante di una pluralità di servizi volti a favorire nei giovani, e negli adulti, la capacità di correlare potenzialità e aspettative personali alla realtà del mondo del lavoro in un sistema produttivo in continua trasformazione. D’altra parte l’individuo va considerato nella sua globalità e con tutte le sfumature possibili utili per individuare un ventaglio di possibilità, per cui sarebbe anche opportuno operare per gradi nel corso degli anni (14, 17, 19, 21 anni ecc.) Le due branche specialistiche della Grafologia, orientamento scolastico e orientamento professionale, sono strettamente connesse in quanto la prima non può fare previsioni senza considerare i possibili sviluppi professionali legati a specifici studi, la seconda deve tener conto che una determinata attività o professione è sempre conseguente a determinati studi. Il tutto nell’ottica di una continua trasformazione del mondo del lavoro. Gli specialisti, psicologi, grafologi, orientatori che si occupano di orientamento scolastico e professionale, non devono dare un giudizio di previsione secco, bensì un giudizio articolato con tonalità e contenuti che possono riguardare un semplice indirizzo, un’ indicazione particolare con o senza riserve, un’ elencazione di priorità, una serie di esclusioni legate a mancanza di attitudine, il tutto integrato da altre notizie utili fornite dall’interessato, dalla famiglia e dagli insegnanti. La Grafologia non può essere un rimedio per tutti i problemi ma può certamente contribuire a diminuire i pericoli e i disagi derivanti da un’attitudine contrastata, ignorata o nascosta con tutti gli scompensi scolastici, lavorativi ed esistenziali che ne possono derivare.